La fondazione Marazza di Borgomanero, Centro Rete della nostra biblioteca, invita tutti i nostri lettori alla mostra di GIULIO MARTINOLI. Con piacere pubblichiamo l'auto-presentazione dell'artista
"Comunicato
– stampa
Fondazione Marazza
Borgomanero
21 aprile – 12 maggio 2012
Giulio
Martinoli. Il colore ritrovato
Autopresentazione
Giulio
Martinoli è nato nel 1942 a St. Helier (isola di Jersey, Regno Unito) e vive a
Omegna. La sua prima e principale vocazione è quella letteraria. Ha cominciato
a dipingere dopo i sessant’anni, nel 2006, sollecitato dagli amici (tra i
quali, in primis, il poeta, pittore e traduttore di poeti Ariodante Marianni).
Precedentemente,
rispetto all’arte figurativa, è sempre stato dall’altra parte delle barricata,
nel senso che si è occupato soprattutto di critica e di storiografia dell’arte.
Ha tenuto per molti anni corsi di storia dell’arte per l’UNI3 di Omegna,
alternando le sue lezioni con quelle dell’amico pittore Mauro Maulini. Ha
organizzato, per conto di vari enti pubblici e gallerie privare, oltre cento
mostre personali e collettive di artisti, locali e non. Ha pubblicato diversi
cataloghi, brochures e libri.
Dopo
aver visto ed esplorato tanti quadri degli altri, ha pensato che fosse giunto
il momento di tentare il salto.
Oltre
che dagli amici, la spinta gli è venuta dal desiderio di superare una volta per
tutte la paura di cimentarsi con il colore. La ricerca del giusto accostamento
tra i colori, forse più che non la forma e il segno, sono alla base della sua
pittura. Tale cimento gli ha procurato consolazione e gioia nei momenti
difficili.
Totalmente
autodidatta, dichiara di considerarsi un dilettante, o meglio un naïf colto. I
suoi autori di riferimento sono Paul Cézanne, Vassili Kandinskij e gli
espressionisti, i futuristi. Firma i suoi quadri (finora ne ha realizzati quasi
un migliaio) con un nom de plume,
suggeritogli da un’amica che lo chiama così, Jules. Quanto ai soggetti, ha iniziato dipingendo barche a vela e
velieri, poi è passato a uno stile decisamente informale. Attualmente dipinge
soprattutto paesaggi, per lo più immaginari o quasi, ma anche con riferimenti
al reale. Ricorre a varie tecniche, spesso sovrapposte, dall’olio al pastello,
dalla tempera alla china.
Hanno
scritto di lui:
Quelle forme, quei
colori, Giulio Martinoli li aveva dentro da sempre, prima ancora di diventare
critico d’arte (e la sua passione nasce da quella muta nostalgia), poi li ha
ricercati negli autori e, infine li ha trovati: allora il flusso incontinente
di sogni ed emozioni - simile al “flusso
di coscienza “ bretoniano, surrealista - è scaturito senza interruzione,
permettendogli di regalarci (ora e per la prima volta) il risultato di quelle
visioni: e sono forme e colori che si susseguono, si scoprono e s’inseguono
ininterrottamente, creando immagini e segni indefiniti ma sempre caldi e
“umani”… La ricerca è terminata: quelle forme, quei colori, sono tornati a
casa.
Carlo
Apostolo
Una luce riverberante
si rapprende, si coagula nelle cose e persino i colori sembrano allora soltanto
una variazione della luce che si sfrangia sugli alberi, sui monti e sulle vele
che ci invitano ad abbandonare i nostri porti sicuri per addentrarci nella conoscenza
del grande libro della natura.
Roberto
Ripamonti
Giulio ama colori forti
stesi ed impressi con grande equilibrio, graffia dentro la carta o la tela la
linea che divide e costruisce magicamente l’immagine in un divisionismo dalle
forme richiamabili al futurismo e a Klee.
Giorgio
Rava
Giulio
Martinoli. Il colore ritrovato/ritornato
Fondazione
Achille Marazza
Borgomanero
Dal
21 aprile al 12 maggio
Inaugurazione
sabato 21 aprile, ore 16
Orari:
martedì, mercoledì, giovedì 14-19
venerdì 9-12 e 14-19
sabato 9-12 e 14-18
Ingresso
libero"
.
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