venerdì 20 aprile 2012

IL COLORE RITROVATO/RITORNATO. GIULIO MARTINOLI





La fondazione Marazza di Borgomanero, Centro Rete della nostra biblioteca, invita tutti i nostri lettori alla mostra di GIULIO MARTINOLI. Con piacere pubblichiamo l'auto-presentazione dell'artista

"Comunicato – stampa

Fondazione Marazza
Borgomanero
21 aprile – 12 maggio 2012


Giulio Martinoli. Il colore ritrovato


Autopresentazione

Giulio Martinoli è nato nel 1942 a St. Helier (isola di Jersey, Regno Unito) e vive a Omegna. La sua prima e principale vocazione è quella letteraria. Ha cominciato a dipingere dopo i sessant’anni, nel 2006, sollecitato dagli amici (tra i quali, in primis, il poeta, pittore e traduttore di poeti Ariodante Marianni).
Precedentemente, rispetto all’arte figurativa, è sempre stato dall’altra parte delle barricata, nel senso che si è occupato soprattutto di critica e di storiografia dell’arte. Ha tenuto per molti anni corsi di storia dell’arte per l’UNI3 di Omegna, alternando le sue lezioni con quelle dell’amico pittore Mauro Maulini. Ha organizzato, per conto di vari enti pubblici e gallerie privare, oltre cento mostre personali e collettive di artisti, locali e non. Ha pubblicato diversi cataloghi, brochures e libri.
Dopo aver visto ed esplorato tanti quadri degli altri, ha pensato che fosse giunto il momento di tentare il salto.
Oltre che dagli amici, la spinta gli è venuta dal desiderio di superare una volta per tutte la paura di cimentarsi con il colore. La ricerca del giusto accostamento tra i colori, forse più che non la forma e il segno, sono alla base della sua pittura. Tale cimento gli ha procurato consolazione e gioia nei momenti difficili.
Totalmente autodidatta, dichiara di considerarsi un dilettante, o meglio un naïf colto. I suoi autori di riferimento sono Paul Cézanne, Vassili Kandinskij e gli espressionisti, i futuristi. Firma i suoi quadri (finora ne ha realizzati quasi un migliaio) con un nom de plume, suggeritogli da un’amica che lo chiama così, Jules. Quanto ai soggetti, ha iniziato dipingendo barche a vela e velieri, poi è passato a uno stile decisamente informale. Attualmente dipinge soprattutto paesaggi, per lo più immaginari o quasi, ma anche con riferimenti al reale. Ricorre a varie tecniche, spesso sovrapposte, dall’olio al pastello, dalla tempera alla china.   

Hanno scritto di lui:

Quelle forme, quei colori, Giulio Martinoli li aveva dentro da sempre, prima ancora di diventare critico d’arte (e la sua passione nasce da quella muta nostalgia), poi li ha ricercati negli autori e, infine li ha trovati: allora il flusso incontinente di sogni ed emozioni  - simile al “flusso di coscienza “ bretoniano, surrealista - è scaturito senza interruzione, permettendogli di regalarci (ora e per la prima volta) il risultato di quelle visioni: e sono forme e colori che si susseguono, si scoprono e s’inseguono ininterrottamente, creando immagini e segni indefiniti ma sempre caldi e “umani”… La ricerca è terminata: quelle forme, quei colori, sono tornati a casa.  
Carlo Apostolo


Una luce riverberante si rapprende, si coagula nelle cose e persino i colori sembrano allora soltanto una variazione della luce che si sfrangia sugli alberi, sui monti e sulle vele che ci invitano ad abbandonare i nostri porti sicuri per addentrarci nella conoscenza del grande libro della natura.
Roberto Ripamonti 

Giulio ama colori forti stesi ed impressi con grande equilibrio, graffia dentro la carta o la tela la linea che divide e costruisce magicamente l’immagine in un divisionismo dalle forme richiamabili al futurismo e a Klee.
Giorgio Rava


Giulio Martinoli. Il colore ritrovato/ritornato
Fondazione Achille Marazza
Borgomanero
Dal 21 aprile al 12 maggio
Inaugurazione sabato 21 aprile, ore 16
Orari: martedì, mercoledì, giovedì 14-19
          venerdì 9-12 e 14-19
           sabato 9-12 e 14-18
Ingresso libero"

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