mercoledì 16 maggio 2012

PREMIO DI POESIA E NARRATIVA "CARLO LEVI"


Associazione lucana in Piemonte
Carlo Levi


Con il Patrocinio di:  Ministero per i Beni e le Attività Culturali,  Regioni Basilicata e Piemonte
Province di Matera, Potenza e Torino - Città di Matera, Potenza e Torino
Commissione Regionale Lucani nel Mondo

                   Premio Letterario di Poesia e Narrativa “Carlo Levi”

11ª Edizione 2012


Anche nel 2011 la 10ª Edizione del Premio letterario di Narrativa, Poesia e Saggistica “Carlo Levi” ha avuto grandi riconoscimenti ed una grande partecipazione.
Il premio è nato, nel 2002, dalla volontà di celebrare il centenario della nascita (29 novembre 1902 - 4 gennaio 1975) del grande meridionalista torinese, Carlo Levi. Dal 2003 l’Associazione Lucana in Piemonte ha deciso di renderlo una ricorrenza annuale.
Dal 1981, ogni anno, l’Associazione propone attività volte a ricordare il medico, pittore, scrittore e politico torinese del sud.
Con l’istituzione annuale del premio letterario, di poesia e narrativa abbiamo voluto riaprire un percorso soprattutto con le nuove generazioni, riprendere un proficuo rapporto con la poesia e con i racconti, tra rinnovamento e continuità, perché ciò che colpisce ancora oggi di Levi è la sua lucidità, la sua estrema coerenza, il carattere sempre intenso e vibrante delle sue affermazioni, la forza quasi “pittorica” delle sue immagini e il suo lavorare sulla parola come luogo privilegiato di comunicazione e di confronto collettivo.
Riteniamo di attualizzare la sua acuta intelligenza e la sua appassionata partecipazione alle vicende del potere come emerge in quest’ultima frase, quasi un testamento e una summa della sua poetica e della sua politica: “E allora naturalmente il nascere della poesia, della libertà, dell’arte o del linguaggio - che sono, in fondo, degli equivalenti - è sempre per natura contro il potere, e quando a sua volta arriva a vincere e a conquistare il potere diventa non più linguaggio, autonomia, libertà, arte ecc., ma di nuovo potere, contro cui nuove forze si muoveranno per sorpassarlo e distruggerlo, a meno che esso sia stato capace di creare delle forme tali di libertà che, superando il tempo, resistano modificandosi continuamente, rifacendosi alle proprie origini, ricoinvolgendo sempre nuove persone nelle loro strutture, rimanendo vive, riuscendo, cioè, a non diventare nuovo potere”.

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