"Ora che avverto quotidianamente l'incedere della
vecchiaia, la memoria mi riporta sovente ai luoghi in cui ho vissuto..." dice
Enzo Bianchi che parte con cuore, testa e memoria, alla ricerca di tutti i
luoghi che hanno suscitato in lui affetti e sentimenti, dove ha trascorso
l'infanzia o che ha raggiunto viaggiando. E noi partiamo con lui. Quelli che
visitiamo sono angoli di mondo ma anche luoghi della vita e dell'anima. Sono il
Monferrato con le sue colline, i "bric", il paese con la sua comunità, le
usanze, i proverbi, l'esistenza grama, la fatica e i momenti di forte e gratuita
solidarietà. Sono la cella del monaco, un luogo da dove osservare il mondo, dove
diventare consapevoli delle gioie e delle sofferenze e dove prendono forma le
parole con cui narrare qualcosa della vita. Un luogo in cui si ripropone sovente
la domanda: che ne è di noi? Perché questo viaggio, naturalmente, è anche un
viaggio nel tempo, un viaggio nella vita che scorre, nei giorni di un uomo e in
quelli delle stagioni. Sono i giorni del focolare, passati a tavola conversando
insieme ai famigliari e all'ospite, gustando il cibo preparato con cura e
bevendo il vino che celebra e festeggia. Ma sono anche le vacanze di Natale,
quando i bambini aspettavano la festa preparando il presepe e la sera della
vigilia il grande ceppo, elsùc 'd Nadàl, ardeva nel camino. Sono tutti giorni
che attraversano il tempo e fanno parte del nostro vivere: alcuni ci fanno
soffrire, altri ci rallegrano e ancora ci stupiscono.
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